Secondo anno di repliche per il musical Poveri ma belli, spettacolo prodotto da Il Sistina, per la regia di Massimo Ranieri, omaggio a Pietro Garinei, Goffredo Lombardo e Dino Risi.
Lo spettacolo arriva finalmente a Milano, al Teatro degli Arcimboldi, dal 30 dicembre 2009 al 3 gennaio 2010, in occasione dell’arrivo del nuovo anno, e ancora dal 14 al 17 gennaio.
Prima delle festività natalizie, Teatro.Org ha raggiunto telefonicamente Antonello Angiolillo, uno dei protagonisti dello spettacolo, nel ruolo di Salvatore. Artista eclettico, perfettamente a suo agio tra teatro e tv, Antonello ci racconta dello spettacolo, del suo personaggio, delle persone con cui lavora o ha lavorato e dei suoi futuri impegni.
Lo spettacolo arriva finalmente a Milano…
Sì, in un teatro “insolito” per ospitare gli spettacoli targati Sistina! Io sono felicissimo perché ho visto alcuni spettacoli agli Arcimboldi ed è un teatro fantastico. Certo, 2400 posti necessitano che si riesca a portare più gente possibile a teatro a godere dello spettacolo!
Oltretutto, "Poveri ma belli” resta una favola, dunque quello delle festività è forse il periodo migliore per proporlo al pubblico milanese, in questo caso…
Sicuramente. In realtà sappiamo bene che il classico “…e vissero felici e contenti” non capita spesso, ma il tema dell’amore semplice viene portato avanti durante tutto lo spettacolo. E’ una storia al di fuori del tempo. La scelta del regista, Massimo Ranieri, di non ricostruire scenicamente la Roma di quell’epoca è dettata proprio dalla volontà di rendere questa storia universale.
Parlaci del tuo personaggio, Salvatore.
Il mio personaggio a teatro corrisponde al ruolo di Maurizio Arena nel film. I nomi sono stati “scambiati” per scelta degli autori. E ho dovuto adattare a me il personaggio, senza copiare il film, ma seguendo le indicazioni di Massimo Ranieri. Credo ci sia tanto di me in Salvatore: simpatico, dal fascino “posato”…è un bel personaggio, secondo me! Salvatore potrebbe essere colui che le donne decidono di sposare; su Romolo, invece, ci farebbero un pensierino…
Che cosa ti sta lasciando questa esperienza?
Lo spettacolo secondo me per alcune cose ci ha guadagnato, c’è stato più tempo per il riallestimento quest’anno. E’ stata data una linea più definita ai personaggi. Siamo un gruppo con un’energia fantastica. Massimo Ranieri come regista è molto pignolo con se stesso e con i suoi attori. E questo da un lato è un bene rispetto a un regista che non ti considera proprio e ti lascia andare allo sbaraglio. Il lavoro che, quest’anno, Emy Bergamo sta facendo sul personaggio “teatrale” di Giovanna mi piace molto.
C’è mai stato nel corso della tua carriera un regista con cui ti sei un po’ sentito “allo sbaraglio”?
Non in modo particolare, perché io sono abbastanza camaleontico e riesco ad adattarmi e riesco a trovare ciò che mi serve per rimediare. Un regista con il quale, invece, mi sono trovato molto bene, anche fuori dalla scena, è Claudio Insegno. Abbiamo lavorato spesso insieme e tecnicamente mi ha insegnato molto.
La tournée di “Poveri ma belli” si concluderà a fine gennaio. E dopo cosa farai?
Sarò diretto da un giovane regista con il quale ho già lavorato sul palcoscenico, Piero Di Blasio. Lo spettacolo si intitola Questi cinque anni ed è la versione italiana di un musical off-Broadway che ha riscosso molto successo, In scena ci sono solo due personaggi, che raccontano i loro 5 anni di vita insieme, da quando si conoscono fino a quando si lasciano. Il mio personaggio racconta questa storia d’amore dall’inizio alla fine e la mia partner sulla scena, Francesca Taverni, dalla fine all’inizio. Uno spettacolo interessante per come è strutturato, dunque, con delle belle musiche, ma complicate. Inoltre, il prossimo mese di maggio, sarò al Lyrick Theatre di Assisi, per uno spettacolo con una compagnia giovane di Foligno che, per quello che ho potuto vedere, lavora molto bene.
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